Nell’architettura FTTCab o FTTC della next generation access network (Ngan) la rete di distribuzione ottica (ODN) termina al ripartilinea, il quale è generalmente usato per interconnettere la rete primaria in rame con quella secondaria. La connessione verso l’utente finale (ripartilinea – casa cliente) è effettuata con un doppino in rame utilizzando la tecnologia VDSL.
Le offerte commerciali prevedono, attualmente, soluzioni con bitrate da 20 mbit down e 10 mbit up, 30 mbit down e 3 mbit up , 50 mbit down e 10 mbit up o 100 mbit down e 10 mbit up.
Il grado di invasività della architettura FTTCab è sicuramente minore rispetto a quella richiesta dalla FTTH e diminuisce anche costi e tempi di realizzazione. Dall’altro canto solo con la FTTH si possono raggiungere le migliori performance (in termini di bitrate) e evitare a priori i soliti problemi di diafonia e crosstalking che il rame risente.
La terminazione della ODN richiede che il ripartilinea sia dotato di alimentazione elettrica (-48 DC o 220 AC 300 DC) in quanto l’ONU rappresenta una parte attiva dell’infrastruttura di accesso. L’alimentazione può arrivare direttamente dalla centrale attraverso più coppie di primari riservati per questo utilizzo (ogni doppino dovrebbe permettere un assorbimento di 0,30 A) o attraverso una fornitura Enel diretta.
Telecom Italia ha deciso di montare i propri ONU su un cabinet aggiunto montato sul ripartilinea esistente (cabinet overlay).
L’apparato attivo di terminazione della fibra ottica prevede la possibilità di montare 3 lame di accesso vdsl, ognuna delle quali può servire 48 utenti, e gestire fino a 3 coppie di cavi in fibra ottica. Attualmente su ogni ONU è installato una sola lama e quindi può gestire al massimo 48 utenti per ripartilinea.
Per collegare la centrale al singolo ONU posso essere adottate due soluzioni:
- connessione in fibra point to point (P2P).
- connessione in fibra ottica point to multipoint (GPON).
Nel primo caso abbiamo un coppia di fibre ottiche, che in maniera esclusiva connette la centrale con il ripartilinea. Il numero di coppie necessarie per cablare un quartiere (o una città) e pari al numero di ripartilinea che si vuole coprire.
Nel secondo caso la soluzione basata su GPON (Gigabit Passive Optical Network) permette, con una singola coppia di fibre ottiche, di interconnettere più ripartilinea. Il rapporto di splitting è, generalmente, di 1:64 o 1 :128. L’anello di interconnessione Gpon viaggia a 10 gigabit mentre il singolo ONU ha una capacita di circa 1.2 gigabit.
La tecnologia trasmissiva in rame utilizzata per interconnettere l’ONU con il client è la VDSL2, che offre un throughput massimo di 250/500 mbit. Le offerte commerciali per ora propongono al massimo 100 mbit.
Il rame continua, anche con la tecnologia Vdsl, a soffrire di possibili problemi di rumore di diafonia e crosstalking. In questo scenario e con l’aumento del numero di clienti che sfrutteranno le nuove soluzioni della next generation access network diventa quasi fondamentale utilizzare nuove tecniche per evitare o ridurre queste interferenze, sarà quindi necessario usare funzionalità come il DSM e il Vectoring (deve essere supportato dal DSLAM e dal CPE).
Ecco i risultati di uno speedtest fatto da una vdsl 30/3:
http://www.speedtest.net/my-result/2839550588
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